Termina con l’importantissima vittoria della Lazio in trasferta sul campo impervio del Chievo Verona per 2-1 e grazie alle marcature di Immobile e di Milinkovic Savic la seconda giornata del massimo campionato di calcio italiano.

Parte con la formazione vittoriosa nella finale di supercoppa italiana la squadra di Inzaghi, con un 3/4/2/1 , di fronte c’è il Chievo Quadrato e compatto di Maran, l’allenatore più sottovalutato della serie A, ma che ogni anno è capace di sorprendere chi non conosce benissimo le dinamiche del calcio, ma di mantenere promesse per chi non scopre certo l’acqua calda.
Il caldo è parte penalizzante per le due squadre in campo in questa serata di fine agosto, afosa e rovente, partiamo con un passo lento e macchinoso, veramente sembrava una partita di fine stagione e non di inizio campionato.
Nella prima vera occasione Immobile la butta dentro di testa direttamente da corner, battuto da Luis Alberto in maniera pericolosa, e con la complicità di Sorrentino, titubante nell’uscita, vantaggio delle aquile, ma la battaglia è solo iniziata.
Dal momento del gol di Ciro, c’è stata una vera e propria apatia fisica, un tracollo fastidioso ed imprevedibile per essere la metà del primo tempo, che non si spezza nemmeno con la bevutina imposta da direttore di gara per il troppo caldo.
Camminando e non correndo non si va da nessuna parte, ma il calcio è strano ed udite udite, anzi leggete leggete, Luis Alberto mette una palla d’oro ad Immobile che si trova a tu per tu con l’estremo difensore clivense, manca l’aggancio e perde un tempo di giocata, Sorrentino riesce ad intervenire anticipatamente e la Lazio sciupa l’occasione per il raddoppio.
Primo tempo imbarazzante dal punto di vista della corsa e del dinamismo, una squadra che non vedo come possa essere possibile cammini, e Milinkovic, Lulic, Parolo, Leiva, li dove le partite si dovrebbero vincere hanno il passo di un maratoneta obeso, la lentezza e la poca lucidità li rende giocatori irriconoscibili, e subito dopo il gol mancato da Immobile un Chievo molto ben organizzato riesce a pareggiare al 34^ con Pucciarelli, il che la dice tutta sul primo tempo biancoceleste.
Dopo il pareggio della squadra di Maran ,la Lazio non ha alcuna reazione, e camminando camminando, rischia di capitolare un paio di volte, ma Strakosha dimostra di essere un grande portiere prima su Inglese di testa, e poi su Birsa, che ancora una volta mette in mostra doti balistiche veramente importanti.
Per fortuna il primo tempo finisce, e per fortuna Inzaghi e Farris, forse coadiuvati da un rito shamano riescono a far rientrare in campo una squadra di calcio, e non di passeggiatori, a parte che non ci voleva poi cosi tanto.
Cosi ticchete e tacchete, passamela tu che te la passo io, i biancocelesti hanno un rifornimento di energie, non certo una squadra con l’argento vivo, ma quel che basta per farmi dire, a però ci siamo anche noi a Verona.
Il chievo in tutto questo tiene sempre sulla corda la difesa biancoceleste, che oggi manca della solita tranquillità, lasciata troppo in balia da un centrocampo pigro e pasticcione.
Ma ci siamo, ed abbiamo delle alternative che scopriremo più in la quanto sono state utili al fine di questa importantissima vittoria.
Al 59^ doppio cambio, escono Lulic e Leiva, il primo ha fatto del tutto per farmi arrabbiare, il secondo spompato e non in condizione, entrano il velociraptor Lukaku , e Caicedo, dunque mossa spregiudicata del mister che lascia intendere alla squadra, non siamo venuti qui per vedere l bellissima Arena , o lo storico balcone di Romeo e Giulietta, per le gite c’e’ tempo, quello libero, siamo qui per i tre punti.
La Lazio cosi comincia a macinare gioco, e Milinkovic come se fosse stato baciato dalla principessa si sveglia dal torpore, e comincia a giocare come Milinkovic sa fare, Lukaku è in vena di appiattire la fascia, tanto da far prendere il mal di testa a Cesar, e Caicedo dimostra di essere molto utile alla causa con le sue sportellate , ma anche con una qualità tattica di livello importante.
Comunque abbiamo tempo per buttare ancora qualche occasione nel secchio, e la più grande se la divora ancora Ciro, che scartabella una bomba da posizione impossibile per non segnare, invece lui riesce a non farlo, anche Basta ha una buona opportunità ma nulla da fare.
Ma il gioco c’e’, il palleggio riesce ad essere anche piacevole a tratti, nonostante si fatichi troppo sulle ripartenze dei gialloblu, e si fatica dannatamente sui raddoppi, e sui calci piazzati con blocchi a zona poco oleati oggi.
Altro cambio, esce Basta entra Marusic a 10 minuti dalla fine della partita, Inzaghi vorrebbe approfittare della freschezza atletica del neo acquisto, infatti ha come sempre un buon impatto sulla partita, ma non ha ancora quella furbizia e quella velocità di esecuzione che lo potrebbero far essere un esterno di altissimo livello.
Ci siamo, non molliamo, lo spicchio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *